SIAMO CHIAMATI AD AMARE, NON A GIUDICARE.
Voglio iniziare ponendoti tre domande:
- QUANTE VOLTE TI SEI SENTITO GIUDICATO?
- QUANTE VOLTE IL GIUDIZIO TI HA BLOCCATO NEL REALIZZARE O FARE QUALCOSA?
- QUANTE VOLTE TI HA FERITO PROFONDAMENTE?
Io posso dare la stessa risposta a tutte e tre: TANTE, TROPPE VOLTE!
La prima PREMESSA che voglio fare è:
SOLO DIO PUO' GIUDICARE. NESSUNO DI NOI HA IL COMPITO DI FARLO, MA TUTTI, COMPRESA IO, CADIAMO IN QUESTO PECCATO.
Sarebbe meglio se tutti prestassimo attenzione!
Nessuno di noi si può sentire al di sopra di qualcuno.
Siamo chiamati ad AMARE, CONDIVIDERE, SUPPORTARE E AIUTARE ma NON A GIUDICARE.
Siamo chiamati ad AMARE, CONDIVIDERE, SUPPORTARE E AIUTARE ma NON A GIUDICARE.
Non dico che sia semplice non farlo ma se prestassimo attenzione, fosse anche una volta , è pur sempre un giudizio non pronunciato e una sofferenza altrui evitata.
Impegniamoci a fare sempre meglio.
Nel corso della mia vita mi sono trovata tante volte in situazioni in cui mi sono sentita giudicata. Tante quante quelle in cui mi sono giudicata da sola.
Sì, perchè quando giudicate qualcuno, dovete sapere, che il vostro giudizio diventerà una crepa all'interno di quella persona. Una crepa oggi, una domani, prima da te e poi da altri, quella persona si ritroverà piena di crepe come un vaso di terracotta e basterà una sola botta per andare in frantumi.
Perderà l'autostima, inizierà a giudicarsi, auto-sabotarsi e non sarà più la stessa. Non avrà più energie per raccogliere tutti i cocci o chiedere aiuto.
Fate attenzione anche quando nascondete il giudizio dietro ad una critica o ad un consiglio:
- i consigli dati con cuore sono diversi dal giudizio ma la linea che li separa è davvero sottile;
- lo stesso vale anche per le critiche.
Lo sapete che quando giudichiamo qualcuno in realtà tramite quella persona avremo un effetto a SPECCHIO?
Quando giudichi in realtà stai proiettando te stesso sugli altri: il tuo modo di essere, le tue debolezze, le tue paure, le tue sofferenze, le tue mancanze e le tue lacune.
Da qualche mese ho imparato quando mi giudicano, criticano o si eleggono a consiglieri, a dirmi:
- Descrive se stesso;
- non mi conosce davvero;
- io mi conosco;
- questa cosa non riguarda me e non mi tocca.
Ora sto cercando di lavorarci ma vi assicuro che ci sono stata e ci sto male in alcuni momenti.
I giudizi che più mi hanno fatto male sono sul mio essere genitore e sulla sensibilità.
vi riporto le parole che scrissi un anno fa nel mio blog, proprio del giudizio sui genitori:
"Prima di diventare genitore avevo come tutti l'ingenua convinzione di come sarei stata come mamma, cosa avrei fatto e cosa no. La stessa convinzione ce l'aveva mio marito. Guardavamo le altre famiglie e quando tornavamo a casa discutevamo sui metodi di insegnamento o sull'atteggiamento dei genitori:
- "no, io quello non lo permetterei mai";
- "sono troppo morbidi";
- "sono troppo rigidi";
- "non si interessano abbastanza, si interessano troppo".
Eravamo convinti che "finché non diventi genitore" o "il ruolo del genitore è il lavoro più difficile del mondo" fossero solo frasi fatte, che a noi non sarebbe mai capitato perché sapevamo come volevamo essere con i nostri futuri figli.
Poi sono rimasta incinta di Sofia e già durante la gravidanza sentivo che stavo cambiando. La mia attenzione si era spostata, le mie convinzioni buttate nel frullatore, le mie paure erano aumentate e mi obbligavano a fare i conti con la mia coscienza. Mi sono trasformata in una leonessa dolce con i suoi cuccioli e aggressiva con chi invadeva il nostro "nido".
Quando è nata Sofia sono cambiata totalmente. Sono nata una seconda volta e dal quel momento in avanti è stato tutto più chiaro.
Quelle frasi fatte sono diventate la realtà e ho capito. Ho capito che è veramente difficile essere genitori, è difficile non sbagliare anzi è giusto farlo.
Ho capito che quello di cui eravamo convinti non lo saremo mai stati e l'abbiamo accettato.
Abbiamo imparato a seguire l'istinto, a non ascoltare gli altri ma a fare quello che era giusto per noi e le nostre bambine.
Non c'è un manuale per fare il genitore, non c'è un modo giusto o sbagliato. Semplicemente ognuno fa quello che può e quello che reputa giusto per i propri figli. Bisogna ricordarsi sempre che ogni genitore è diverso, ogni bambino è diverso e per questo nessuno dovrebbe giudicare.
Nessuno dovrebbe avere la presunzione di sapere e di dare consigli non richiesti. Bisogna solo rispettare gli altri e capire che ognuno fa il massimo che può e con gli strumenti che ha e lo fa, sempre e solo, per il bene dei propri figli.
Ricordatelo quando vi troverete davanti una famiglia di cui magari non condividete i metodi e i modi, ma loro hanno il proprio equilibrio e va rispettato.
Ognuno ha il suo metodo di insegnare, ai figli, l'eduzione e i valori. Non importa se non è uguale al vostro e non importa neanche se voi la pensate diversamente perché la cosa che conta è che quello che si vuole trasferire ai propri figli, lo si riesca a fare a prescindere, nel rispetto di quello che si è e di quello che sono i bambini.
Nel nostro caso, le bambine hanno due caratteri completamente diversi pertanto lo stesso identico metodo non funziona con entrambi ma a volte bisogna modularsi. Quindi ciò che le insegniamo è diverso? NO! Gli insegnamenti e i valori sono gli stessi semplicemente cambia il metodo.
Non giudicate un genitore o un bambino solo da ciò che vedete o credete di sapere, fermatevi a riflettere e ricordate che a volte il silenzio è più rispettoso e apprezzato delle parole.
Ovviamente i metodi violenti non vanno accettati e non sono da condividere e tollerare. In quei casi intervenite e denunciate."
Luana di Emozioni di una Mamma.
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