Erano mesi che ci provavamo, che ci scontravamo con l'emozione dell'attesa e poi con la delusione dopo il risultato negativo del test.
Per quello, a Dicembre, avevo deciso che ci saremo presi una pausa. Ero stanca di sperare e rimanere delusa e poi non volevo assolutamente ritrovarmi a partorire ad Agosto.
In quelle settimane ero finalmente rilassata e serena. La ricerca di un figlio può essere stressante e se diventa un ossessione può diventare pericolosa.
Ero talmente rilassata che quando iniziai ad avvertire la stanchezza (mio primissimo sintomo) pensai che fosse per il lavoro e che nelle ferie natalizie mi sarei riposata . Poi fu la volta dei crampi, dei giramenti di testa e male al seno. In tutto questo avevo un ritardo di due settimane ma neanche quello mi mise in allarme. Avevo passato mesi con il ciclo sballato e con l'illusione ad ogni sintomo, quindi non ci sarei cascata.
Arrivò il giorno di Natale e io non mi sentivo bene per niente. Ero debole e mi girava forte la testa. Mia mamma mi osservò per tutto il pranzo e ad un certo punto mi disse:
" ma non è che.." .
Lì per lì risposi di getto:
"è impossibile questo mese! sono sicura che non è proprio possibile".
Si chiuse il discorso.
Tornata a casa però non riuscivo a togliermi dalla testa lo sguardo di mia mamma. Era come se mi avesse guardata dentro.
Durante quella notte feci un sogno. Un sogno che si rivelò un segno. Un sogno a cui sono legata e che sarebbe tornato qualche anno dopo (se vuoi saperne di più vieni a trovarci su
@emozionidiunamamma ).
Mi svegliai di colpo con quella sensazione di dover fare assolutamente una cosa. Così, guidata dall'istinto, mi sono alzata, senza far rumore per non svegliare mio marito e sono andata in bagno a cercare il test di gravidanza che avevo nascosto. L'ultimo che avevo comprato e che giurai a me stessa che avrei fatto solo quando fossi stata sicura di essere incinta.
Rimasi a fissare la scatola chiusa per un tempo indefinito.
"Voglio farlo. No, non voglio farlo."
"Ho paura. Sarà un buco nell'acqua. Sarà l'ennesima delusione."
"Però mi sento strana. E se fosse?"
"Oh al diavolo lo faccio, così mi sblocco psicologicamente e mi arrivano le mestruazioni e finisce questa agonia".
Erano questi i miei pensieri, lì in silenzio con la scatola in mano e le gambe che tremavano.
Faccio il test, lo appoggio sul davanzale e neanche il tempo di sistemarmi sbircio con la convinzione che non avrei visto nulla.
Proprio mentre lancio un'occhiata veloce, la clessidra smette di girare e appare la scritta "INCINTA".
Sono rimasta in apnea, con le mutande calate, seduta sul water con gli occhi fissi sul test. Sapevo che non era finita. Dovevo aspettare che il test mi indicasse le settimane. Ci eravamo già passati e se fosse uscito 1-2 settimane non mi sarei dovuta illudere (questa però è un altra storia).
Sono rimasta senza respiro fino al momento in cui è apparso "3+":
"Oh porca t***a" è stata la mia prima esclamazione!
Mi alzo, prendo il test e corro in camera da letto. Lele dormiva ancora.
"Amore svegliati. Guarda. Svegliati. Apri gli occhi."
Si è svegliato con la mia mano che stringeva il test davanti al viso.
"Leggi".
Ricordo ancora il suo sguardo. Quegli occhi lucidi dicevano più di mille parole.
Avevamo affrontato una brutta esperienza, superato mesi di ansia e delusioni e finalmente il 26 dicembre 2013 la gioia era arrivata.
Abbiamo passato ore e giorni in assoluta confusione. Toccavamo il cielo con un dito ma non ci sembrava vero. Avevamo paura ma eravamo troppo FELICI.
! Ah per la cronaca Sofia è nata ad Agosto. Fine Agosto per l'esattezza. Quindi i miei piani di non partorire con il caldo estivo sono andati decisamente all'aria! ma posso dirlo? sono contenta che sia stato così!
Vi racconterò anche di Letizia, ma vorrei dire a tutte le donne che sono in cerca di un figlio di non abbattersi. A volte la ricerca sa essere crudele e dolorosa. Prendetevi una pausa. Rilassatevi. Concentratevi su altro e affidatevi a dei professionisti.
I bambini arrivano quando meno ce lo aspettiamo, quando noi siamo pronte e soprattutto quando vogliono loro!
Mamma Luana.
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